La Red Cross è un posto iconico per gli amanti dell’urbex.
Si tratta di una colonia estiva dedicata ai bambini tra i 6 e 12 anni di circa 1000 mq.
Red Cross è un nome di fantasia, ma ha preso il nome dalla gigantesca croce rossa dipinta sul soffitto della chiesa che si trova al suo interno, anche se ormai è sbiadita dal tempo.

Della storia non ho trovato molto, ma all’inizio del 1900 quella zona era considerata un vero e proprio paradiso dei bambini.
Le colonie estive sorsero numerose e intorno al 1950 venne costruita anche la Red Cross.
Sorge nelle vicinanze di un bosco, in un contesto molto tranquillo che la rende ideale per le vacanze dei giovanissimi.
Molto frequentata verso gli anni ‘60, la Red Cross viene ampliata con ulteriori dormitori.

Considerando il periodo storico italiano non facilissimo, le colonie sono una buona alternativa per le famiglie operaie e meno abbienti.
Chi non poteva o non voleva permettersi una vacanza con i figli, li mandava in colonia, dove il costo di vitto e alloggio era bassissimo.

La vita nella colonia doveva essere abbastanza noiosa, se paragonata ai nostri giorni.
Ci si svegliava in mezzo ad altri bambini dentro alle camerate del secondo piano, colazione della grande sala comune al piano interrato, messa nella chiesa al primo piano e poi tutti fuori a giocare nel piazzale.
Non mancavano però le gite nei dintorni, così da spezzare la monotonia estiva.

Intanto gli anni passano e inevitabilmente cambiano gli stili di vita delle persone, così le colonie un tempo necessarie passano di moda.

La Red Cross chiuse tra la fine degli anni ‘60 e l’inizio degli anni ‘70.

Guardando i video online, si trova di tutto, ma perlopiù l’argomento è il paranormale.
Stando ai cercatori di fantasmi la colonia dovrebbe essere infestata di bambini morti… ma non si trova neanche un articolo di giornale a riguardo.

Per quel che mi riguarda ho trovato la Red Cross solitaria e bellissima.
La chiesa di colore giallo con la sua grossa croce sul soffitto rossa, ha le panche ancora sistemate in due file ordinate.
Così come sono ancora i letti dei bambini della camerate in fila, con i loro materassi e comodini.
I bagni comuni hanno ancora tutte le porte, anche se segnate dal tempo, e in uno di questi vi è una e cresciuta una pianta.
La grandezza di questo albero ci fa capire davvero da quanto tempo è stata dimenticata e lasciata a se stessa.

Per la Red Cross non credo ci sarà un lieto fine, non sono per ora previsti interventi di recupero o riqualificazioni di nessun genere.

Se ami le colonie abbandonate a questo link puoi vedere le mie esplorazioni.

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