Ecco la storia della Conceria F. , dove si lavorava il pellame, e della sua morte.

Questa conceria si trova in una delle aree più industrializzate e produttive del nord Italia.

Fu una delle aziende più grandi ed importanti della sua zona, che coinvolgeva la comunità locale dando lavoro a moltissime persone.

Anche dopo il suo abbandono è rimasta un simbolo della sua città, e ha lasciato il segno come testimonianza del suo grande patrimonio di architettura industriale.

Come dicevamo la Conceria F. è una delle aziende storiche del paese e la sua superficie di circa 15.000 mq è occupati soprattutto da capanni, ormai in disuso e avvolti dalla vegetazione.

In passato però, questa conceria non è sempre stata destinata alla lavorazione delle pelli, ma inizialmente nasce come mulino per la lavorazione dei cerali.

La costruzione del mulino da parte della famiglia F. (da cui ha preso il nome la conceria), risale al 1802 .

Con gli anni la famiglia si dedicò piano piano alla lavorazione del mallo di castagno per la colorazione e il trattamento della pelle sempre all’interno del mulino.

Arriva il 1850, scoprendo che la lavorazione del pellame era decisamente più redditizio delle farine, decisero di convertire definitivamente il mulino in conceria.

Nel 1925 fu fondata la Conceria F.

Come per altri posti abbandonati, anche questa conceria ha avuto il suo ruolo durante la Seconda Guerra Mondiale.
Da conceria divenne fabbrica d’armi, convertendo la sua produzione, entrando così a far parte delle imprese per le forniture militari della Regia Marina.

Terminata finalmente la guerra, ritornò ad essere una conceria, ma ebbe un forte periodo di crisi, che terminò nel 1949.

Grazie alla produzione e alla vendita al dettaglio di prodotti d’abbigliamento, la Conceria F. si espanse aprendo in molte città italiane magazzini e negozi.

Il lavoro aumentava e gli affari andavano molto bene, tanto che nel 1968 ci lavoravano più di 200 persone.

Nel 2000 però le cose cambiarono per la Conceria F.

Le attività della conceria in seguito ad un controllo risultarono altamente inquinanti e avevano intossicato il terreno di cromo, idrocarburi pesanti, anilina, mercurio.

Nel 2007 si decise la chiusura definitiva e si pianificò una bonifica del l’intera area che però non è mai avvenuta.

Ora la Conceria F. rimane silenziosamente abbandonata con tutte le sue pelli pronte per essere lavorate.

Se ami le fabbriche abbandonate a questo link puoi vedere le mie esplorazioni.

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